pensieri, inquietudini, aneddoti...

e si... anche

il cammino, il percorso, la crescita, i passi, le vie, le scarpe, le direzioni, le scelte, le opinioni...

della solita tigre dagli occhi verdi.

martedì 6 maggio 2014

Scrivere

Ci sono delle volte che scrivere mi aiuta.
Ci sono delle volte che scrivere aumenta le mie percezioni.
Ci sono delle volte che scrivere raddrizza le mie idee.
Ci sono delle volte che scrivere mi purifica.
E ci sono delle volte che scrivere è solo scrivere.

Sono un tipo scostante. Estremamente scostante e volubile.
Da ragazzina ho provato mille volte a tenere un diario, ma non avevo molto da annotare. Sono sempre stata un tipo ... non riflessivo ma rimuginatore. Sono un'istintiva che tende a pensare e ripensare e ripensare a quello che ha fatto o a quello che è successo. Ma non l'ho mai messo per iscritto.
Mi fanno un po' tenerezza e un po' invidia quelli che "Caro Diario, oggi sono andata al supermercato. Ho comprato molta meno roba di quella che in realtà mi serviva perché sono stata distratta da un bambino che piangeva e avevo solo voglia di uscirmene da lì per andarmi a comprare un paio di scarpe..." (tutto fatti inventati al momento, ndr).
Ecco io sono più tipo che tornata a casa si dimentica del perché non ha comprato tutto quello che serviva. Anzi, a dire il vero io sono quella che un paio di giorni dopo guarda il frigo sconsolatamente vuoto e pensa "eppure mi era parso di essere andata a fare la spesa...".
C'è chi fa le liste. Liste della spesa, liste di desideri, liste di cose da fare, liste di cose da comprare, liste di cose da mettere in valigia...
Beh, non sono capace di fare nemmeno quelle! Mi areno e resto lì con la penna a mezzaria chiedendomi perchémmai scrivere cose tanto ovvie.
Da alcuni anni non faccio nemmeno più la lista della spesa: vado a estro. E infatti ho spesso il frigo vuoto a metà settimana...
Invece mio fratello è il mio opposto. Ha sempre con se un blocchetto piccolo (una volta era un block notes a spirale, poi è passato ai quaderni A5, ora ha un Moleskin piccolo) e la sua fedele stilografica. E, indifferente dove si trova, se gli viene in mente qualcosa la scrive. Come l'altra sera in pizzeria. Stavamo chiacchierando a ruota libera, lui si ferma e dice "devo scrivere una cosa sennò mi dimentico" tira fuori blocchetto e penna, rovista tra le pagnine, trova quella che gli piace e scrive. Chiude il blocchetto, appoggia la penna e continua a chiacchierare. Lo fa spesso. Anche in spiaggia. Anche al lavoro.
E io mi chiedo se ha una pagina per argomento, se raggruppa i pensieri a giornate, se mette tutto in ordine sparso, se appunta tutto di seguito. Se sono solo pensieri fugaci, o cose da fare, o se c'è anche la lista della spesa. Se ci sono pensieri profondi, citazioni che gli vengono in mente, o se annota frasi a caso dette dalla gente. Se scrive i suoi desideri o se annota le espressioni della gente ai suoi commenti.
Sono curiosa come una scimmia, ma non gli chiederò mai cosa scrive. Però un po' lo invidio. A me l'inchiostro nella stilo mi si secca sempre.