pensieri, inquietudini, aneddoti...

e si... anche

il cammino, il percorso, la crescita, i passi, le vie, le scarpe, le direzioni, le scelte, le opinioni...

della solita tigre dagli occhi verdi.

mercoledì 16 aprile 2014

forte come l'aceto

ho sempre creduto di essere una donna forte.
mi aiuta un carattere di merda, volubile e istintivo.
eppure...
ieri pomeriggio i miei occhi non hanno smesso di lacrimare fino a sera.
ho un dolore lancinante nello stomaco.
tornata dal lavoro ho scoperto che la mia adorata gatta era morta.
non si era presentata a colazione ieri mattina, ma era già successo altre volte: è un gatto che dorme fuori e non sempre nel suo cestino, a volte nei giardini dei vicini. così non mi ero preoccupata. "si farà viva più tardi, con il mio compagno" mi sono detta.
invece... quando sono tornata a casa lui mi ha detto "non sapevo come dirtelo, è successa una cosa..."
ha trovato la gatta nel suo cestino. sembrava che dormisse. mi sembrava dovesse riprendere a respirare da un momento all'altro. non l'ha fatto.
lunedì sera eravamo usciti, a teatro. c'è stato un temporale fortissimo con tanti tuoni. lei... credo fosse debole di cuore, e che soffrisse di una qualche forma di epilessia. tant'è che, diversamente dal solito, quando siamo tornati da teatro non è comparsa dal nulla per venire in casa e cercare di dormire dentro. pensavamo fosse in giro. invece no. era già morta. nel suo cestino.
e ho il cuore pieno di lacrime.


martedì 15 aprile 2014

guardare nelle case

La sera, se esco per un cinema o un teatro, tipo ieri sera, uno spassoso cabaret in dialetto, mi piace poi guardarmi in giro con il favore delle tenebre...
Oltre a guardare la gente che gira a quelle ore, che non è poi molta dato che la mia è una piccola città di vecchi e universitari che al lunedì sera non è che folleggino, mi piace inseguire le luci delle case.
Si, girare la testa velocemente mentre la macchina sfreccia per le strade e immaginare cosa si nasconde dietro le tendine illuminate dall'interno.
E poi al semaforo... adoro i semafori! Al semaforo posso guardare tutto! Sempre che sia attivo e non lampeggiante per il suo riposo notturno!
Ecco, si. Ieri sera ho visto delle pareti bianchissime con un lampadario di carta di quelli dell'IKEA, bianchissimo pure quello, e pure i mobili bianchi. La scena successiva era la cucina dello stesso appartamento. Tutto ugualmente bianchissimo, ma qui un lampadario piccolo e di plastica, sempre bianco, e l'unico tocco di colore erano tre ragazzi giovani, studenti evidentemente che parlavano intorno al tavolo... chissà, magari stavano per farsi la famosa spaghettata di mezzanotte...
Poi ho visto una casa di vecchi. Oddio, ho immaginato fosse una casa di vecchi perché i mobili sembravano quelli di mia nonna, se mia nonna avesse avuto i soldi per dei mobili di legno di noce. Ma io avevo una nonnna un po' sui generis e a casa nostra non c'era nulla di noce. Finché mia mamma non si è comprata dei mobili che ricordano la cioccolata fondente. E li ha ancora!!!
Sarà per quello che amo la cioccolata! O sarà per le piastrelle del bagno che sono dello stesso colore?!? anni 70... quante schifezze facevano quella volta! Ringraziando il cielo non hanno mai messo i sanitari colorati in casa mia! Si perché una volta ho visto un water blu. Ma proprio blu! E qualche giorno fa in un negozio ho visto in vetrina tutto un set pitonato!!! Un cesso pitonato!!! Pure la tavoletta!!! Ma io mi chiedo... chi è che ha il coraggio, o lo stomaco per mettersi in casa una roba del genere?!?!? Poi riflettendoci un paio di soggetti ipotetici mi sono venuti in mente, però ammetto che il mio cliente ideale per dei sanitari di quel genere è una cosa tipo night club con stanze per allegre serate a pagamento... si, qualcosina di sobriamente kitch.
Mah... la mia anima voyeur oltre a guardare ci mette anche un po' del suo...
un bagno con tendine rosse, piastrelle nere, un grande specchio, una vasca coi piedini ... e i sanitari pitonati! sì. non potrei desiderare di meglio se fossi una maitresse!




lunedì 14 aprile 2014

liquerizia

primordiale ricordo d'infanzia
rotelle che si allungano e si succhiano...
e le ho ricomprate.
adoro come mi lasciano la lingua nera.
ho il sospetto che ci sia qualcosa di perverso sotto, ma non mi è ancora ben chiaro cosa e in che modo.
sono qui, sulla scrivania, a disposizione di tutti.
ne vuoi una?

giovedì 10 aprile 2014

2014

ma che bello questo 2014... nulla sta andando come desideravo.
e ho perso una cosa preziosa.
e non per colpa mia.

mercoledì 9 aprile 2014

Racconti, amenità e la vita

Non so, non ne sono sicura, ma penso, o meglio credo, che non scriverò più racconti erotici.
M'ha preso come una sorta di rifiuto, una disaffezione che non riesco a togliermi di dosso.
Ieri per togliermi una curiosità navigavo per il mio blog, mangiucchiando qua e là pezzi di racconto, cercando di capire qual'era la molla, cercando di indagare nei meandri del mio cervello o del mio spirito, qual'era l'ispirazione sottostante.
Mi sono resa conto che l'ispirazione mi è sempre venuta dalle cose più normali, banali e routinarie della vita: un collega che passa in corridoio facendo una battuta, una gita in moto, un film visto al cinema, un momento di passione, una momentanea mancanza d'aria...
Ecco, ho l'impressione che potrei farlo ancora... eppure...
Niente. Non mi viene. Sono qua alla scrivania, una giornata tranquilla, il mio computer, nessuno che rompe e... vuoto nel cervello. Guardo la schermata bianca di W e nulla. Inizio a digitare puntini e nulla.
Mhf. Sgrunt.
Eppur ogni tanto qualcosa nel mio interno si muove. Perché non riesco a tradurlo in parole nero su bianco???
Giustifico me stessa dicendo che ho iniziato a scrivere racconti in un momento di vacanza (nel senso di vacatio, mancanza) e che ora tale vacanza non c'è più.
Ma non è così.
Il vuoto è forse più vuoto ora che mai!
Eppur...
Allora ci ho pensato ancora su.
Se sono triste non riesco a scrivere.
Incazzata sì. Delusa sì. Felice sì. Eccitata sì. Umorale sì. Depressa sì. Trepidante sì. Allegra sì.
Ma triste no. Come se non volessi trasmettere la mia tristezza agli altri o ai personaggi dei miei racconti e quindi volessi tenerla tutta per me, curarmela, coccolarmela, godermela tutta io. Quindi direi che sono triste.
E non scrivo racconti. E decido del futuro. In cui non credo che scriverò racconti erotici.
Stavo in effetti pensando di dedicarmi di più a scritture alternative. Tipo questo blog.
Anche se... la nuova pubblicità di un nuovo canale di sky... non per la pubblicità in sé, chissenefrega di quella... o del canale a pagamento, io non ho la pay tv. No. Ma c'è Castellitto che parla. Con sullo sfondo le skyline di grandi città... Ora non ricordo esattamente cosa dice, figuriamoci, era qualcosa del tipo che tutti abbiamo delle storie dentro, dobbiamo solo lasciare che vengano fuori. Mentre lo ascoltavo il pensiero vagava. E il messaggio che ho ricevuto è "Scrivi, sai farlo, che aspetti?!? Scrivi!"
Finita la pubblicità ho detto "Va bene, ho capito, vuoi che io scriva e allora scriverò". Chi era con me mi ha guardato con due occhi così. "Lo ha detto lui che devo scrivere, non hai sentito???"
Poi però ho pensato anche che ormai oggigiorno stanno scrivendo tutti... cani e porci prendono una penna in mano (virtuale) e scarabocchiano stronzate per riempire pagine nella speranza di vendere il più possibile e diventare ricchi.
E io dovrei unirmi a loro? Non so. E cosa dovrei scrivere? Scrivere racconti erotici è facile. Ma staccarsi dal genere non è esattamente una passeggiata, visto che la trama dev'essere un tantino più complessa del "ti incontro, ti voglio, ti scopo, ciao".
E mi sa tanto che sarà proprio il problema della trama a fregarmi, o a frenarmi.
Intanto farò un po' di esperimenti quando ho tempo, quando ho voglia, quando ho l'ispirazione...
Sai che ridere se mi dovessero sgorgare racconti per l'infanzia!!! ah ah ah ah
dal sesso al prodotto del sesso... sarebbe veramente divertente!!! ah ah ah ah

martedì 8 aprile 2014