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della solita tigre dagli occhi verdi.

mercoledì 9 aprile 2014

Racconti, amenità e la vita

Non so, non ne sono sicura, ma penso, o meglio credo, che non scriverò più racconti erotici.
M'ha preso come una sorta di rifiuto, una disaffezione che non riesco a togliermi di dosso.
Ieri per togliermi una curiosità navigavo per il mio blog, mangiucchiando qua e là pezzi di racconto, cercando di capire qual'era la molla, cercando di indagare nei meandri del mio cervello o del mio spirito, qual'era l'ispirazione sottostante.
Mi sono resa conto che l'ispirazione mi è sempre venuta dalle cose più normali, banali e routinarie della vita: un collega che passa in corridoio facendo una battuta, una gita in moto, un film visto al cinema, un momento di passione, una momentanea mancanza d'aria...
Ecco, ho l'impressione che potrei farlo ancora... eppure...
Niente. Non mi viene. Sono qua alla scrivania, una giornata tranquilla, il mio computer, nessuno che rompe e... vuoto nel cervello. Guardo la schermata bianca di W e nulla. Inizio a digitare puntini e nulla.
Mhf. Sgrunt.
Eppur ogni tanto qualcosa nel mio interno si muove. Perché non riesco a tradurlo in parole nero su bianco???
Giustifico me stessa dicendo che ho iniziato a scrivere racconti in un momento di vacanza (nel senso di vacatio, mancanza) e che ora tale vacanza non c'è più.
Ma non è così.
Il vuoto è forse più vuoto ora che mai!
Eppur...
Allora ci ho pensato ancora su.
Se sono triste non riesco a scrivere.
Incazzata sì. Delusa sì. Felice sì. Eccitata sì. Umorale sì. Depressa sì. Trepidante sì. Allegra sì.
Ma triste no. Come se non volessi trasmettere la mia tristezza agli altri o ai personaggi dei miei racconti e quindi volessi tenerla tutta per me, curarmela, coccolarmela, godermela tutta io. Quindi direi che sono triste.
E non scrivo racconti. E decido del futuro. In cui non credo che scriverò racconti erotici.
Stavo in effetti pensando di dedicarmi di più a scritture alternative. Tipo questo blog.
Anche se... la nuova pubblicità di un nuovo canale di sky... non per la pubblicità in sé, chissenefrega di quella... o del canale a pagamento, io non ho la pay tv. No. Ma c'è Castellitto che parla. Con sullo sfondo le skyline di grandi città... Ora non ricordo esattamente cosa dice, figuriamoci, era qualcosa del tipo che tutti abbiamo delle storie dentro, dobbiamo solo lasciare che vengano fuori. Mentre lo ascoltavo il pensiero vagava. E il messaggio che ho ricevuto è "Scrivi, sai farlo, che aspetti?!? Scrivi!"
Finita la pubblicità ho detto "Va bene, ho capito, vuoi che io scriva e allora scriverò". Chi era con me mi ha guardato con due occhi così. "Lo ha detto lui che devo scrivere, non hai sentito???"
Poi però ho pensato anche che ormai oggigiorno stanno scrivendo tutti... cani e porci prendono una penna in mano (virtuale) e scarabocchiano stronzate per riempire pagine nella speranza di vendere il più possibile e diventare ricchi.
E io dovrei unirmi a loro? Non so. E cosa dovrei scrivere? Scrivere racconti erotici è facile. Ma staccarsi dal genere non è esattamente una passeggiata, visto che la trama dev'essere un tantino più complessa del "ti incontro, ti voglio, ti scopo, ciao".
E mi sa tanto che sarà proprio il problema della trama a fregarmi, o a frenarmi.
Intanto farò un po' di esperimenti quando ho tempo, quando ho voglia, quando ho l'ispirazione...
Sai che ridere se mi dovessero sgorgare racconti per l'infanzia!!! ah ah ah ah
dal sesso al prodotto del sesso... sarebbe veramente divertente!!! ah ah ah ah

2 commenti:

  1. comunque potrai cambiare genere o smettere di scrivere, questo non lo so (so che a tutti capita il periodo di poca ispirazione), ma so che i tuoi racconti non sono mai stati solo "ti incontro ti voglio ti scopo ciao" ma decisamente di più!

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    1. si, wu, hai anche ragione... ma se spremiamo st'arancia e leviamo il succo, ciò che ci resta è solo quello...

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