Che io sia sempre in ricerca del modo corretto per
esprimermi è una cosa nota.
Laddove per “esprimermi” si intenda “esprimere me
stessa”. Da sempre sono stata sempre un po’ castrata, un po’ ingabbiata e
bloccata, vuoi dagli altri, vuoi da me stessa, vuoi dalle situazioni.
Ciò non toglie che poi finisce che cerco in continuazione
nuovi modi. I racconti. Il blog (che il primo è nato prima dei racconti, ma
lasciamo stare). Il disegno. Il colorare. La cucina. Ora la fotografia…
Fatto sta che non ho ancora trovato quello che desidero. Il modo
corretto, il mio modo di lasciare andare il mio mé non l’ho ancora trovato.
Me lo ha fatto notare un amico, mentre parlavamo di
fotografia, ovviamente, ed entrambi commentavamo che non siamo particolarmente
soddisfatti o appagati dalle nostre foto. Oddio, lui ha trovato un suo modo,
una sua caratteristica impronta, è anche molto più tempo di me che sta
utilizzando lo speciale strumento per bloccare il tempo. Io invece sono ancora
lì che guardo il mostro e mi chiedo cosa vuole da me…
Ecco, il mio amico dice che io non desisterò, che troverò
anch’io la mia strada con la fotografia, perché ho una forte ansia di
espressione che secondo lui la fotografia può sedare.
Già… ansia di espressione…
Che poi mi chiedo… sarà poi vero che ho tutto questo bisogno di
esprimermi???
Ci sono delle volte, tante volte, che se qualcuno mi chiede “cosa
ne pensi?” resto un attimo interdetta perché non mi capita spesso di esprimere
le mie opinioni. Sono più abituata ad ascoltare le opinioni degli altri, a dare
indicazioni su come meglio esprimerle, a correggere quelle un po’ troppo
spigolose (e non intendo a modificare le opinioni degli altri, ognuno è libero
di pensare quello che vuole, ma non sopporto le idee troppo estremiste)… per
cui … la domanda ovvia è:
cos’è che ho tanto bisogno di esprimere???
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